L’Autonomia

Acquedolci è Comune Autonomo dal 1969.

LR. n. 42 del 28 novembre 1969

 

 

Le Tappe dell’Autonomia

1922 Frana di San Fratello, 8 gennaio.

1922 Viene promulgata la Legge 1045 del 9 luglio grazie alla quale nasce di fatto l’abitato di Acquedolci con i suoi edifici pubblici, le reti dei servizi e il suo assetto urbanistico; il fautore di tale iniziativa è il generale Antonino Di Giorgio, va considerato come fondatore di Acquedolci

1926 Istituzione della delegazione municipale di Acquedolci con Regio Decreto del 9 settembre 1926. Il delegato è il cav. Benedetto D’Amico – Savoia.

1927 Con delibera podestarile n. 40 del 5 aprile 1927, Benedetto D’Amico (13 luglio 1861-17 maggio 1940) fu Ferdinando e Maria Savoia, è designato quale delegato alle funzioni di ufficiale di stato civile di Acquedolci e alla direzione dei servizi di polizia urbana e rurale.

1929 Viene aperta al culto la Chiesa di Acquedolci

1938 gennaio: SE mons. Angelo Fiandaca erige a Parrocchia Arcipretale la Chiesa di Acquedolci e nomina parroco il sac. Filadelfio Versaci

1945 Subito dopo la guerra si comincia a parlare di autonomia prima alla Società Operaia di Mutuo Soccorso, espressione della convivenza civile e punto di ritrovo di tutti i nuclei di immigrati dei paesi vicini con il nucleo indigeno di San Fratello, e successivamente nella sede del Circolo (inteso “dei nobili”) e nella sezione del partito Monarchico (presso il signor Di Naso)

1956 Nasce il Comitato “pro autonomia”

1958 Assemblea cittadina nei locali del cinema Aurora (in luglio); raccolta somme e sottoscrizione per l’Autonomia, elezione del presidente del comitato di agitazione nella persona di padre Antonino Di Paci, arciprete della parrocchia di Acquedolci.

1960 Amministrative Comunali di San Fratello: dispersione del Comitato

1959-61 Padre Di Paci espleta le pratiche relative con la preziosa collaborazione del presidente dell’ARS, on. Ferdinando Stagno D’Alcontres.

1962 La pratica dell’Autonomia giunge all’attenzione del Genio Civile di Messina per procedere d’ufficio alla ripartizione territoriale e patrimoniale tra San Fratello e l’erigendo nuovo Comune di Acquedolci.

1962 16 dicembre: nomina di una Commissione, approvata dal Consiglio Comunale di San Fratello e dalla Commissione di Controllo di Messina, per la spartizione tramite accordo

1964 La Commissione non raggiunge un accordo

1964 12 agosto: l’Assessorato agli Enti Locali invia al Comune di San Fratello il progetto di delimitazione territoriale, messo in pubblicazione all’Albo solo il 31 settembre; il Consiglio Comunale non mette all’ordine del giorno l’Autonomia di Acquedolci che a causa delle nuove elezioni Amministrative viene ulteriormente rinviata

1964 1 novembre: intervento dell’arc. Di Paci in occasione della campagna elettorale per le amministrative di San Fratello, che diede una scossa alla comunità acquedolcese che, a partire dalle varie forze politiche, con entusiasmo collaborò in favore dell’autonomia

1965 Dopo diverse sedute, alcune anche animate, il 16 luglio il Consiglio Provinciale, per acclamazione, vota a favore dell’Autonomia di Acquedolci

1969 12 novembre: l’ARS vota la legge per l’Autonomia di Acquedolci

1969 28 novembre: pubblicazione nella GURS della Legge n. 42 del 28 novembre 1969 Erezione in Comune autonomo della frazione Acquedolci di San Fratello

1969 21 dicembre: festeggiamenti per l’Autonomia presso la Sala Consiliare del palazzo Municipale

1970 7 giugno: elezioni amministrative per il primo Consiglio Comunale di Acquedolci

1970 25 giugno: primo Consiglio Comunale; elezione del Sindaco.

 

Opuscolo realizzato per il 40° dell’Autonomia.

padre Antonino Di Paci
(San Fratello 21 dicembre 1883 – Acquedolci 9 luglio 1972)

arciprete della Parrocchia di Acquedolci (già frazione di San Fratello)
dal 1 settembre 1940 al 9 luglio 1969

presidente del Comitato pro autonomia di Acquedolci