Acquedolci “Città Giardino”

Testo liberamente tratto da: CITTÀ-GIARDINO: Il piano di Acquedolci
Storia e urbanistica di una città siciliana fondata in era fascista (1922-1932)
arch. Pierpaolo Faranda – Qanat (Palermo, 2010)

Acquedolci fu borgo di antiche origini e fiorenti attività fino al 1922 quando, dopo la frana del 8 gennaio che stravolse l’abitato di San Fratello (comune di cui rimarrà frazione fino al 1969), venne scelto per costruirvi un nuovo abitato che avrebbe ospitato la popolazione sfollata.

La Nuova San Fratello vedeva la luce in un periodo storico e politico che rese possibili alcune scelte in linea con le coeve teorie di pianificazione urbanistica; fu così che il nuovo centro fu progettato come città giardino.

vista di Acquedolci dalla torre (foto Rubino)

Il Piano Regolatore approntato sollecitamente e puntualmente grazie alla abnegazione e alla passione del generale Antonino Di Giorgio (sanfratellano eroe del primo conflitto mondiale e in seguito Ministro della Guerra) affrontava e risolveva le questioni legate ai fattori sociali, all’igiene pubblica, all’economia e all’estetica, ed oltre a rispondere alle particolari esigenze determinate dalla frana di San Fratello (tradotte nell’apposita legge n. 1045 del 9 luglio 1922) assume particolare valore urbanistico e sociale in quanto individua quale centro della propria pianificazione un Parco pubblico, differenziando così, geograficamente e simbolicamente il centro religioso da quello politico-amministrativo.

Tra la Chiesa Madre e la Casa Comunale, entrambe realizzate con un linguaggio architettonico classico – tardo rinascimentale, si predispone un sistema di strade assolutamente moderno e unico nel panorama urbanistico siciliano del tempo. Un sistema completo che consente di ottenere la massima movimentazione interna e di relazioni col territorio e contemporaneamente garantisce, attraverso la pianificazione di grandi piazze, il necessario respiro alle principali opere pubbliche amplificandone i valori simbolici.

palazzo Municipale con fontana artistica, anni 20 (foto Rubino)
1929 messa in opera della campana della Chiesa Madre (ACM, collezione Messina)
Antonino Di Giorgio (San Fratello, 1867 – Palermo, 1932), generale, deputato e ministro della Guerra
Asilo infantile Città di Palermo di Salvatore Caronia Roberti (Palermo, 1887 – 1970)
casa Ricca Salerno (collezione Scaglione)

Questa soluzione riesce a concretizzarsi grazie al committente, il generale Antonino Di Giorgio, costantemente aggiornato su diversi campi del sapere e a diretto contatto con la cultura inglese (avendo sposato una Whitaker). Grazie al suo intervento il progetto della nuova città giardino risulterà perfettamente inserito all’interno di un più ampio paesaggio agreste fortemente storicizzato, che lo rende un importante esempio di pianificazione moderna.

Acquedolci da ovest, anni 20 (foto Rubino)
Acquedolci da ovest, anni 30 (foto Rubino) – visibile l’edificio delle scuole elementari