In questi giorni in paese si discute di inviti e riconoscimenti legati ad una cerimonia svoltasi sabato scorso in sala consiliare. Poiché in vari modi la nostra associazione è coinvolta, ci preme esprimere le nostre considerazioni e precisare la nostra posizione; anche se siamo sempre stati restii a fare questo tipo di interventi riteniamo che in questo caso possa essere utile, per cui, con l’occasione, puntualizziamo alcune cose per noi importanti.
La pro loco, per un Comune che ha la fortuna di averla (non tutti i Comuni ne hanno una e funzionante, e nessuno, per legge, può averne due…), è una possibilità in più per il territorio, una carta speciale, un jolly.
Si tratta di un’associazione strettamente legata alle istituzioni e agli enti territoriali; lo statuto, ad esempio, è quello approvato dalla Regione Siciliana (D.A. n. 3512/S3TUR del 21 dicembre 2016), è iscritta ad un albo regionale e uno nazionale ed è soggetta alla vigilanza ed al controllo dell’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo per il tramite dei Servizi Turistici Regionali competenti per territorio.
Gli obiettivi della nostra pro loco sono la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale del nostro centro e l’organizzazione di eventi che favoriscano l’aggregazione sociale.
La nostra associazione quest’anno compie 30 anni, sufficienti per poter raccontare la crescita della nostra comunità. In questi 30 anni, che hanno visto crescere anche noi, le attività svolte sono state davvero tante; difficile scegliere tra le manifestazioni estive (con musica, teatro, cinema, arte, sport e divertimento) e il carnevale, oppure tra l’impegno sociale e la promozione turistica, quale sia stata la più riuscita o quella che più ci rappresenta.
Ognuno ha i suoi ricordi, ma possiamo con certezza affermare che ogni acquedolcese ne ha almeno uno legato a noi o a una nostra attività. La pro loco non fa politica e non è di parte, operando su un territorio comunale ha l’obbligo di confrontarsi e collaborare con l’Amministrazione Comunale (lo statuto pre-riforma prevedeva che il Sindaco partecipasse di diritto ai consigli…) come con la Scuola e con le altre realtà territoriali; anche in questo caso possiamo dire di averlo sempre fatto; non per questo non possiamo ricordare anche a noi stessi che le incomprensioni non sono mancate, e in alcuni casi hanno provocato rinunce per noi dolorose, che col tempo, nonostante le cicatrici, abbiamo saputo metabolizzare o superare.
Di una cosa non ci siamo mai stancati, di essere propositivi e disponibili per quanto possibile e, in alcuni casi, anche di più.
Dopo questa lunga e doverosa premessa vorremmo innanzitutto affermare che i riconoscimenti fanno sempre piacere, ma quelli che noi cerchiamo non sono da esporre in bacheca.
Il qui pro quo di sabato scorso ha, per così dire, indignato parecchi cittadini, forse perché intenti e attese non si sono incontrati. Le associazioni sono fatte da persone generose, da volontari che condividono interessi, obiettivi e tempo. Non è possibile fare una classifica e dire quale sia la più valente o la più importante, le associazioni non possono essere né pesate, né confrontate; una cosa facile da fare è sapere però quale sia la più numerosa o la più antica.
Non conosciamo gli intenti del Sindaco o dell’Amministrazione, siamo certi che non avessero finalità discriminatorie, ma la parola “storiche” ha certamente creato aspettative. Scegliere di premiare due associazioni invece di altre è una libertà che certamente appartiene a chi amministra, ma ogni scelta provoca delle reazioni. Non sappiamo se è intenzione dell’Amministrazione riproporre riconoscimenti in altre occasioni; se in tempi brevi ha sicuramente commesso un errore di comunicazione, se è desiderio istituzionalizzare tale prassi, suggeriamo di scegliere parametri generici o occasioni particolari, come ad esempio gli anniversari delle associazioni stesse.
Per quanto ci riguarda molti soci, ma anche simpatizzanti, si sono scandalizzati nel non essere considerati associazione storica; ci permettiamo di aggiungere che oltre ad essere storica siamo un’associazione viva!
Dall’intervento reso pubblico attraverso i social del Sindaco intuiamo che si sia trasceso e forse qualcuno non si è limitato al confronto; ci dispiace.
L’Amministrazione ha conosciuto la nostra perseveranza, noi la loro sensibilità e disponibilità (il Sindaco ricordava la sua presenza alle attività, la Sala Consiliare, le sedi).
Questa disponibilità, però, non si è ancora trasformata in collaborazione, se non episodica.
Se si organizza un evento per la promozione della Grotta o l’inaugurazione della nuova sede dell’antiquarium, noi ci siamo! Ma non come presenza (garantita anche senza invito) ma come aiuto; ci piace ricordare che a suo tempo la cerimonia per l’apertura dell’antiquarium è stata coordinata dalla nostra associazione.
Alcune nostre proposte, puntualmente protocollate, non hanno ricevuto risposta:
– Castello: acquisizione area, campagna del F.A.I. “I Luoghi del Cuore”, richiesta modalità di visita.
– Grotta: collaborazione per realizzazione opuscolo del Parco dei Nebrodi.
– Proposta di convenzione per servizi storico, turistici e ricettivi.
Per ultima ci permettiamo di ricordare che dopo averne parlato per un anno e prima di organizzare la festa del 49° (si, l’abbiamo organizzata noi della pro loco), ritenendo di essere già allora in ritardo, abbiamo protocollato una richiesta per la definizione dei criteri e degli obiettivi, da parte del Consiglio Comunale che tutta la cittadinanza rappresenta, per la formazione di un Comitato Cittadino per i festeggiamenti del 50° dell’Autonomia del nostro Comune; il Comitato avrebbe permesso a tutti, per prime le associazioni, di essere protagonisti e di programmare per tempo manifestazioni, cerimonie e feste, e non ultimo di raccogliere o intercettare i fondi necessari, con i consiglieri e con gli amministratori.
Sappiamo, infatti, che il Comune non può disporre di grosse somme (e forse “grosse” è in più) e tutti ci sentiamo coinvolti in questo problema, ma neanche le associazioni navigano nell’oro; il Sindaco afferma di avere delegato alle associazioni le iniziative e in mancanza di proposte solo l’Amministrazione propone attività: la Pro Loco, in attesa della risposta alla propria proposta, ritenendolo improrogabile aveva informalmente organizzato un incontro per formare il Comitato e quasi tutte le Associazioni erano presenti e avevano mostrato interesse a farne parte in modo attivo. L’elenco di proposte era sufficiente fino al 60°!
Subito dopo l’Amministrazione ha deciso di nominare una Commissione di referenti per “programmare tutta una serie di manifestazioni a livello storico, culturale, rievocativo, spirituale …”; il Comitato “spontaneo” (come quello fatto in occasione del 40°) non aveva più senso e le associazioni avrebbero dovuto agire su propria iniziativa; scopriamo adesso che nessuno ha presentato proposte.
Le associazioni non è che non vogliono, non possono: o non hanno le energie (da sole) o non hanno le risorse (anche economiche), o tutte e due. A nostro avviso si è persa un’occasione di crescita, sotto tutti i punti di vista.
Per concludere, le attenzioni che la nostra pro loco cerca non sono riconoscimenti da esporre o appuntare al petto, ma chiede di svolgere di concerto all’Amministrazione quel ruolo per così dire “istituzionale” che le norme gli affidano.
Noi ci siamo, sapete che siamo a vostra disposizione, iniziamo, se volete, a fare insieme.

Per la Pro Loco, il Consiglio Direttivo

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