di Salvatore Caputo

BENEDETTO CALÌ nasce a Casaletto Vaprio (CR), il 24 ottobre 1935, figlio di SALVATORE, carabiniere sanfratellano in servizio in Lombardia, e di ESTER MANZONI.

Nell’immediato dopoguerra, dopo la nascita del fratello ELIO e della sorella ANNA, Benedetto giunge con tutta la famiglia in Acquedolci, esattamente, nel novembre 1949.

Completa gli studi liceali a Sant’Agata di Militello, presso l’istituto “Benedetto Virzì”.
Studente oltremodo brillante che, all’eccellenza nello studio, unisce praticità e capacità taumaturgiche fuori dal comune, si laurea presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, curando una magistrale tesi di laurea sull’Anarchia, la quale, insieme ad un iter studiorum immacolato, gli valgono il massimo dei voti con la lode accademica.

 

Fervido credente, si inserisce, appena giunto ad Acquedolci, nella locale Azione Cattolica, di cui diviene presto l’animatore e il trascinatore: diviene punto di riferimento per più di una generazione di giovani acquedolcesi, i quali gli riconoscono l’innata caratura di leader umile, capace di parlare coi fatti prima ancora che con le parole. Dotato di una non comune capacità organizzativa, insieme ad una visione innovativa degli eventi, precorre i tempi organizzando, per primo nella Diocesi di Patti (forse nell’intera Sicilia), campeggi estivi per i giovani la cui eco si riverbera ancora oggi.

In tempi di forti ristrettezze economiche, proiettato nelle sue visioni futuristiche, Benedetto scrive una appassionata lettera all’industriale Moretti di Milano, produttore di tende per campeggio, il quale, ammaliato da questo giovane intraprendente, gli invia due grandi tende da campo che, tutt’oggi, sono in uso al gruppo Scout di Acquedolci.
I campeggi al bosco di San Fratello (a “la Miraglia”) sono entrati nella storia personale di tantissimi giovani acquedolcesi: in perfetta sintonia col giovane don Salvatore Gagliani, era solito chiudere la giornata intorno al falò serale con una meditazione sulla Vergine Maria, in ciò aiutato da una oratoria fluente, in grado di coinvolgere i giovani ascoltatori, silenziosi ed affascinati.

Inevitabilmente, sposta il suo raggio d’azione dalla Parrocchia di Acquedolci alla Diocesi, da dove, viene chiamato a Roma, alla sede Nazionale dell’Azione Cattolica.
Nella Capitale collabora con don Pierfranco Pastore, prelato figlio dell’Onorevole Giulio Pastore, il fondatore del Sindacalismo Cattolico Italiano.
Nominato Ministro della Cassa per il Mezzogiorno, l’On.le Pastore, conoscendo le sue grandi capacità organizzative, chiama Benedetto presso la sua Segreteria con la funzione di Segretario Personale: in questo periodo, grazie al suo personale impegno, si sblocca il finanziamento per la costruenda autostrada Messina/Palermo, in particolare, riesce a far ottenere il finanziamento del tratto Patti – Sant’Agata di Militello, tanto che, il Presidente della Provincia, On. Perrone, lo ringrazia pubblicamente con una pergamena ed una medaglia d’oro.

Alla morte dell’On.le Giulio Pastore (1969), viene nominato Segretario Generale della Fondazione a lui intitolata; rimarrà in carica sino alla sua morte che, prematuramente, lo coglie il 31 gennaio 2005, presso il Policlinico “A. Gemelli” di Roma.

Nel VI Governo Andreotti ha ricoperto la carica di sottosegretario del Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Prof. G. Marongiu (dal 26 luglio 1990 al 13 aprile 1991).

E’ stato per decenni anima della Fondazione; poliglotta con pochi pari, parlava e traduceva correntemente in lingua francese, padroneggiava inglese e tedesco, ma le sue lingue preferite, tralasciando l’italiano, erano il bergamasco, il siciliano e il sanfratellano. Pur girando l’Europa in lungo e in largo, ancor prima della caduta del muro di Berlino, nonostante la perfetta ambientazione capitolina, la sua “casa”, l’alma mater, era Acquedolci.

Tumulato ad Acquedolci, il suo ricordo è ancora vivo in tutti coloro che lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzata la grande statura morale, nonché lo spirito di servizio che hanno caratterizzato tutta la sua vita.

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